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martedì 18 ottobre 2016

Come Heidi

Cara Lilli,

alcuni giorni fa ho fatto un sogno. Ma non un sogno qualsiasi. Era uno di quelli che faccio io, belli reali, tanto che al risveglio mi sembra impossibile che non siano accaduti davvero.

E' stato bellissimo. Mentre dormivo ho rivissuto e rivisto in questo sogno un luogo a me caro...davvero tanto caro pur se nella mia vita ci sono stata solamente due volte.

Valle d'Aosta, estate 1983. I miei (quasi) 10 anni. 

Con le braccia lunghe e i piedi grandi in modo sproporzionato rispetto al resto corpo che ancora non era cresciuto tanto. 

Con indosso perennemente una t-shirt bianca con delle stelle gialle e il marchio Plasmon, che avevo avuto in dotazione quando con la squadra di pallacanestro avevo partecipato ad un torneo sponsorizzato da quella nota azienda.

Con i capelli lunghetti a toccare le spalle, stranamente lisci alla base e poi abboccolati un pò alla fine, quando fino a pochi mesi prima avevo sempre avuto i ricci (che poi sono ritornati prepotentemente dopo un pò!).

Con un'amichetta conosciuta sul posto, coetanea, con cui giocare e poi scambiarmi l'indirizzo per scriverci lettere e cartoline.

Con mio papà che fumava la pipa e con i suoi occhiali un pò spessi e i capelli precocemente già quasi tutti bianchi assomigliava tanto a Sandro Pertini (versione più giovane) e per questo veniva chiamato dal gruppo di amici vacanzieri "Il presidente". 

Con la grolla dell'amicizia, di legno intagliato, tipica valdostana avuta in regalo da una coppia di abitanti del luogo con cui trascorrevamo le serate a chiacchierare seduti  tutti su sedie impagliate, a prendere il fresco dopo cena, fuori, in una piccola piazzetta.

Una vacanza circondata dalla Natura, con prati a perdita d'occhio e fiori e boschi e cascate e ruscelli, in cui immergere le bottiglie di vino o di acqua per rinfrescarle quando si facevano i pic-nic.

In un borgo stupendo, piccolo e raccolto, di quelli da fiaba, con le stradine a volte minuscole, con i fiori alle finestre e ai balconi delle casette di legno e con una fontana - abbeveratoio a due vasche dove io amavo sostare e far finta di essere Heidi che faceva bere le caprette...

In una deliziosa casetta di proprietà di alcuni amici di famiglia, piemontesi, che aveva poche stanze ma tanti posti letto e i mobili di legno costruiti a mano dal padrone di casa, bravissimo.

Se chiudo gli occhi mi rivedo lì ancora adesso, come se fosse accaduto ieri...

ECCOLA! E' PROPRIO QUELLA FONTANA-ABBEVERATOIO! HO TROVATO LA FOTO SU INTERNET, QUI.

E poi vacanze di Natale 1988-89, sempre lì, a Etroubles. E' così che si chiama questo paesino da fiaba.

I miei 15 anni. 

Con i ricci ribelli e il fisico che si era allungato diventando proporzionato rispetto alle braccia e ai piedi. Con jeans pesanti, scarponcini e maglioni caldissimi.

I cibi da conservare messi fuori sul davanzale della finestrella della cucina come se fosse stato un frigorifero naturale.

Il camino sempre acceso nel soggiorno, trapunte e coperte di lana sui letti, a strati.

Fiaccolata sulla neve per la mezzanotte che salutava l'arrivo del Nuovo Anno.
 
Di quei due viaggi, di quelle due vacanze serbo nel cuore un ricordo meraviglioso e ringrazio i miei genitori per aver fatto vivere a me e mio fratello momenti così belli, con amici speciali e in posti speciali.

Voglio tornaci, ad Etroubles. Voglio che mio marito e i miei monelli vedano quegli stessi posti che mi hanno reso felice da bambina e ragazza. 

E' un sogno che voglio far diventare realtà un giorno, Lilli.
  


15 commenti:

  1. Stupendo post.
    Penso sia normale voler trasmettere a chi amiamo qualcosa che abbiamo amato.
    Normalissimo e giustissimo; penso sia anche necessario farlo, per rivivere attimi piacevoli e condividerli con chi ora fa parte della nostra vita :)

    Moz-

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    1. Ciao Miki!
      Grazie davvero per aver apprezzato e compreso lo spirito di questo mio post.
      Sono meno presente di prima sul blog mio e sui bkig amici...ma non vi dimentico, questo è certo :)
      Un abbraccio

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    2. Maris, non preoccuparti: io sono stato assente per otto mesi... solo ora riesco a leggervi!^^

      Moz-

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    3. Spero di riprendere un pò il ritmo anche io! :)

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  2. Cara Maris, un post che dobbiamo tenere sempre dentro di noi, amare e dimostrare che non ce cosa più bella al mondo che amare!!!
    Solo così potremmo essere amati!!!
    Ciao e buona serata con un abbraccio e un sorriso:) sorridere fa bene!
    Tomaso

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    1. Tomaso caro è proprio vero...l'amore, l'affetto per i nostri familiari e amici è la cosa più importante nella vita!
      Un sorriso a te, ciao :)

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  3. Dolce Valeria hai ragione, nei sogni trasferiamo le nostre emozioni...ti abbraccio forte e ti auguro di cuore di superare questo periodo durisdimo al fianco e insieme al tuo Giò per andare avanti giorno per giorno, con forza e Fede.
    Un bacio grandissimo!

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  4. Ti leggevo e riflettevo sul valore della traditio, del tramandare alle nuove generazioni valori e ricordi del proprio vissuto.
    Mi piace saperti sognare e ricordare e desiderare cose belle, mi piace immaginare che anche i tuoi cari di oggi possano essere parte dei tuoi ricordi di ieri.
    Te lo auguro!!!
    Un abbraccio.

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    1. La sintonia di pensiero e di sentimenti c'è sempre stata tra noi, cara amica mia!
      Grazie per l'augurio, sei un tesoro :-)
      Un bacione!

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  5. Che dolcezza, questo post! Ci sono quei luoghi che rimangono nel cuore... portaci i tuoi bambini appena ti sarà possibile, sono sicura che apprezzeranno! Te lo dico per esperienza.. io sono stata a Venezia dove è cresciuto il mio papà ed è stato molto bello! ;)

    Buon tutto!! :D

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    1. Mia cara Lara che bello che hai potuto "vivere" i luoghi di infanzia di tuo papà! È proprio vero che sono esperienze xhe restano impresse...e io cercherò di condividere un giorno con i miei cari di oggi ciò che ho vissuto con i miei cari di ieri, che purtroppo non ci sono più, come i miei genitori!
      Un bacio grande e buon tutto anche a te :)

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  6. Molte notti, prima di addormentarmi, mi chiedo dove mi porterà la magia del sogno e fra i più desiderati spero sempre in quelli che mi riportano alla prima gioventù, quando ancora il mio cuore acerbo doveva aprirsi a tutte le emozioni dell'età. Come invidio il tuo sogno, cara Maris! Luoghi, sensazioni e ricordi rivissuti con la stessa dolcezza di allora: un regalo miracoloso e meraviglioso.
    Ho sempre trovato nell'indicazione "Etroubles", letta decine di volte nelle mie trasferte francesi e svizzere, un curioso fascino linguistico. Forse era già un segno dei tuoi sogni...
    Etroubles ti aspetta, con la tua bella famiglia, per farti inebriare di quelle stesse sensazioni vissute nel tuo sbocciare.

    Sogni buoni ed un abbraccio a tutti. robi

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    1. Che dolcezza il tuo commento, caro Robi...mi fa sentire come con Calo che c'è sempre quella sintonia tra noi, amici virtuali ma allo stesso tempo reali!
      Grazie mille, un abbraccione :)

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  7. Ogni volta che leggo le tue descrizioni, ti invidio. Vorrei tanto avere anch'io la capacità di fotografare tutti i dettagli che noto a malapena e metterli su carta. Al di là di questo, mi ha fatto piacere conoscere un pochino la Maris bambina/adolescente :)

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    1. Sei troppo buono :) io spesso tendo a dimenticare cose diciamo più evidenti e a ricordare maggiormente i particolari...è sempre stato così.
      A questo serve anche il blog, io lo dico fin dall'inizio: a farmi conoscere un pò alla volta, man mano, da chi ha il bene di seguirmi...e sono contenta che tu apprezzi questo mio modo di fare blogging!

      Un abbraccio, amico scrittore :)

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