AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

mercoledì 28 settembre 2016

Plumcake al caffè con gocce di cioccolato e granella di zucchero

Cara Lilli,

stasera prima di preparare cena mi è venuta voglia di un bel dolcetto e tu sai che io sono per le cose buone, semplici e veloci. 

E allora detto fatto: mi sono basata, come faccio spesso, su ricette già sperimentate in passato apportando eventualmente qualche variante...ed è venuto fuori questo bel plumcake al caffè con gocce di cioccolato e granella di zucchero :-)


- farina gr 250

- zucchero gr 125

- burro gr 60

- yogurt al caffè gr 250 (2 vasetti)

- 1 uovo

- 1 tazzina di caffè espresso

- 3 cucchiai di orzo solubile

- 1 bustina di lievito per dolci

- gocce di cioccolato fondente o al latte (*)

- granella di zucchero



Frullare l'uovo con lo zucchero, fino ad ottenere un bel composto spumoso.

Aggiungere il burro ammorbidito, continuando a frullare.

Unire poi lo yogurt e il caffè espresso, amalgamando il tutto.

Incorporare al composto così ottenuto la farina, l’orzo solubile e il lievito.

Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake, versarci il composto, cospargerlo con gocce di cioccolato e granella di zucchero e infornare a 180° per 30-35 minuti (fa fede la prova stuzzicadenti).

* (io, non avendo le gocce già pronte, ho spezzettato grossolanamente del cioccolato al latte)


Ed eccolo qui...pronto per essere affettato e mangiato :p
 



Buon appetito Lilli!



venerdì 23 settembre 2016

Venerdì del libro (231°): BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE

Cara Lilli,

torno a scrivere di libri seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma e lo faccio parlando di un romanzo finito  da poco: BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE, di Dai Sijie.

Il senso della rubrica del venerdì del libro è quello di voler condividere la passione per la lettura, confrontare le proprie opinioni e anche proprio conoscere e far conoscere nuovi autori o nuove opere: questo romanzo, infatti, l'ho scoperto tramite la recensione di Mamma Avvocato, che mi ha incuriosito moltissimo.

Si tratta di un'opera abbastanza breve, ma certamente densa di sentimenti e di emozioni. 

La storia è ambientata in Cina, alla fine degli anni '60, in piena Grande Rivoluzione Culturale voluta da Mao Tse-Tung, e narra di due ragazzi  di soli 17 e 18 anni che vengono confinati in uno sperduto villaggio tra le montagne per essere "rieducati" tramite le privazioni e il lavoro duro dei contadini, come tantissimi altri loro coetanei della classe borghese, istruiti, figli di professionisti. 

La realtà narrata è stata per me nuova, confesso che non ero a conoscenza di questa pagina della storia cinese e la cosa mi ha molto colpito.

Il narratore è uno dei due ragazzi, amici d'infanzia, e attraverso i suoi occhi il lettore entra in questa difficile realtà e si ritrova immerso nel fango a trasportare ceste di riso, o ad arare i campi o a dormire in umili giacigli in una palafitta sopra un porcile.

La loro nuova vita così dura e solitaria viene però addolcita dalla conoscenza della figlia di un sarto che si trova in un altro villaggio, creatura bellissima e acerba di cui naturalmente entrambi si innamorano ma che ricambierà esplicitamente uno solo di loro, Luo (che non è l'io narrante).

E poi la scoperta che un altro ragazzo in rieducazione come loro possiede una valigia che tiene nascosta perchè piena di libri cosidetti proibiti, apre le loro menti verso nuovi orizzonti: le opere di Gogol, di Flaubert, di Honorè de Balzac e altri autori fanno appassionare i ragazzi e in particolare proprio Balzac diviene l'autore prediletto da Luo, che coinvolge la piccola sarta nella lettura.

Mi è piaciuto il modo in cui questa storia mi ha accompagnato fino a quasi la fine del libro, una narrazione insieme delicata e leggera, nonostante l'ambientazione. 

Mi è piaciuto meno, invece, il finale e non perchè sia (come ha ben sottolineato anche Mamma Avvocato) amaro, cosa questa in sè per sè tutt'altro che strana o negativa. Piuttosto perchè mi ha dato come l'impressione che l'autore avesse saltato un passaggio e fosse giunto al termine un pò troppo frettolosamente. Essendo un libro piuttosto breve qualche pagina in più non avrebbe appesantito a mio avviso la lettura.

E' un romanzo che mi sento di consigliare perchè si legge agevolmente ma al tempo stesso fa riflettere sul valore della cultura e della libertà di pensiero. 






I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


mercoledì 14 settembre 2016

Compagni di scuola (vecchi e nuovi)

Cara Lilli,

oramai ci siamo: domani anche per noi inizia la scuola!

E come ti avevo accennato tempo qualche post fa sarà un anno tosto. Tostissimo direi.

La monella frenquenterà la quarta elementare (o scuola primaria che dir si voglia) e avrà il suo bell'impegno perchè ovviamente si farà sempre più sul serio: ha concluso la terza con una bella pagella e con un programma svolto quasi in pari con quello della classe (anzi: in alcune materie proprio in pari), recuperando gran parte del dislivello che c'era nei primi due anni. 

Ma quest'anno sarà più pesante, compiti più impegnativi e meno ore di sostegno (da 22 a 15) per  vari motivi, burocratici e non, che è lungo spiegare, però almeno la sua insegnante sarà la stessa degli anni precedenti che ormai la conosce perfettamente e sa come prenderla e come farla lavorare.

La vera incognita, comunque, è il monello. 

Te l'ho preannunciato: dopo lunghi ragionamenti e consultazioni tra me e mio marito, con le maestre dell'asilo, con lo staff del centro di riabilitazione e con un altro medico di grande esperienza, abbiamo deciso di non far fermare il monello un anno in più all'asilo e di iscriverlo alla scuola primaria regolarmente.

Un bella sfida. Ma probabilmente è di questo che lui ha bisogno, per cercare di smuovere le acque e di fargli fare un salto di maturità passando in un ambiente in cui essere stimolato e in cui mettere meglio possibile a frutto le capacità che ha. Capacità che sono magari ben nascoste...ma dovranno venir fuori perchè se no resteremo a un punto fermo.

Una bella sfida per la maestra di sostegno che gli è stata assegnata (stamattina!) e che per fortuna già conosco da anni perchè è la coordinatrice delle insegnanti di sostegno della scuola e so che è preparata e si impegna nel suo lavoro. 

Una bella sfida perchè il monello non parla, tranne poche sillabe slegate e a volte la parola "mamma" ma detta sotto sforzo. Perchè pur essendo ridotta l'iperattività è difficile frenarlo e tenerlo seduto. Perchè i tempi di attenzione sono ancora brevi. Perchè non vuole prendere in mano neppure a pregarlo penne, matite o simili. Perchè solo da questa estate siamo riusciti ad avviare lo spannolinamento (e ancora siamo in un periodo di transizione). 

E già questo basterebbe a dare un'idea delle difficoltà da affrontare.

Ma il monello non sarà solo. Al suo fianco domani mattina entreranno in classe alcuni dei suoi compagnetti e compagnette di asilo che più lo hanno aiutato e che più gli sono stati vicino e gli hanno dimostrato affetto e simpatia durante gli scorsi tre anni. Bambini e bambine che hanno aspettato e sperato un'intera estate di essere messi in calsse con lui, non scherzo Lilli! Le loro mamme mi hanno detto che desideravano proprio questo, per continuare a stargli vicino.

Ieri quando c'è stata la riunione a scuola per conoscere le assegnazioni delle quattro prime classi e le relative insegnati, devi credermi mi sono commossa nel vedere la gioia di queste mamme e di una delle bimbe che era presente  quando hanno scoperto che il loro desiderio era diventato realtà.

Hanno davvero importanza i compagni di scuola che uno si ritrova, è certo. Ed è bello per me immaginare che magari il monello crescerà con loro e che un giorno da grande potrà ancora contare sulla loro amicizia!

Spero che lui e la monella avranno la fortuna che ho avuto io, Lilli. 

Io, che a 24 anni dall'esame di maturità, la sera del 7 settembre scorso sono entrata in una pizzeria del paese dove abito, in compagnia di mio marito, dei monelli, dei miei cognati col nipotino e di mia suocera giusto per non far passare inosservata la ricorrenza del mio 43° compleanno, tutta tranquilla...e di fronte alla porta d'ingresso ho trovato una grande tavolata festante che mi ha accolto cantando "Tanti auguri a te!" 

Sette dei miei ex compagni di liceo (ricordi? te ne ho parlato qui e qui), accompagnati in parte da coniugi e figli, erano lì per festeggiarmi e mi hanno fatto una sorpresa meravigliosa (con la complicità del mio amato maritino e anche di mio cognato, ho poi scoperto) che mi ha lasciato come in trance per alcuni secondi, il tempo di mettere a fuoco le facce e capire cosa stava succedendo!

Giuro che non immaginavo nulla di simile, li avevo sentiti in giornata tramite whatsapp e mi avevano fatto gli auguri come se niente fosse....malandrini che non sono altro ;-) :-)

E oltre ad un bel regalo anche una torta gigante mi hanno fatto trovare! Mi sono emozionata che non ti dico...

Si: certi legami possono durare nel tempo, al di là degli anni in cui magari ci si persi un pò di vista, delle distanze, delle vite più o meno frenetiche, degli impegni diversi.

Che quest'anno scolastico, dunque, sia tosto ma fruttuoso, Lilli. E che i miei monelli possano intessere legami importanti, pur con tutto ciò che comporta il loro disturbo e i limiti che impone loro. Un passetto dopo l'altro, anche grazie agli amici giusti, possono maturare sempre più.

Buona scuola tesori miei!


venerdì 2 settembre 2016

Venerdì del libro (230°) : LE AVVENTURE DI JIM BOTTONE

Cara Lilli,

oggi partecipo all'inizitiva di HomeMadeMamma con una lettura fatta in questi giorni ma che desideravo fare da anni e anni: si tratta de LE AVVENTURE DI JIM BOTTONE di Michael Ende, il mio autore-mito.

Era l'unico libro di Ende che non avevo ancora letto. Anzi, no. In realtà c'è anche il seguito di questa storia che mi manca (La terribile banda dei tredici pirati) ma cercherò di averlo e leggerlo al più presto. Così avrò esaurito la produzione endiana :-)

Le avventure di Jim Bottone è una fiaba, anzi meglio ancora un romanzo fantasy pensato per piccoli lettori ma ciò non toglie che io lo abbia gustato con piacere, innanzitutto perchè come detto Ende l'ho sempre amato tantissimo, ma anche perchè volevo capire se è un libro che posso consigliare alla mia monella (e penso proprio di si, pur se non è ancora abituata a letture così lunghe, ma c'è sempre una prima volta...no?).

Ebbene, non sono rimasta delusa: è una storia deliziosa e avventurosa, ricca di momenti simpatici e di suspance... con due protagonisti, il ferroviere Luca e il piccolo Jim Bottone, che restano impressi nella mente e nel cuore del lettore. Insieme alla vecchia locomotiva Emma, naturalmente, che ruba poi spesso la scena.

La meravigiosa fantasia di Ende, che raggiunge il suo culmine ne La Storia Infinita, ma che come amo dire egli conserva anche nelle raccolte di racconti non rivolti specificamente ai bambini e ragazzi (come La prigione della libertàLo specchio nello specchio), va sempre di pari passo con uno stile pregevole, peraltro riconoscibile fin dal primo capitolo in ogni sua opera.

Adoro quando un autore riesce a marchiare i suoi scritti!

Consigliatissimo, quindi. Come sempre ;-)


Sinossi: Nella minuscola isola di Dormolandia, persa nella vastità dell'oceano, arrivaun pacco postale con dentro Jim Bottone, un misterioso bambino nero, piccolocome un bottoncino. Insieme alla locomotiva Emma e al suo macchinista Luca,Jim parte per straordinarie avventure, affrontando draghi e mostri neltentativo di liberare Li Si, la principessa rapita. Un ferroviere grande e unopiccolo, una locomotiva travestita da drago, un re con due soli sudditi in unacarrellata di magici paesaggi: il Paese degli alberi di vetro, la Valle del Crepuscolo distrutta dal ripercuotersi degli echi, il Deserto della fine delmondo, la Città dei draghi...





I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI