AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

martedì 31 marzo 2015

Brioche...col pallino

Cara Lilli,

devi sapere che ho un ricordo del periodo delle scuole superiori che conservo tra i più dolci del mio passato. Tra i più dolci nel vero senso della parola, in quanto si tratta delle brioches che mangiavo durante l'intervallo a scuola :-)

Me ne compravo una ogni mattina mattino ad un bar (sempre lo stesso) davanti cui passavo andando a piedi da casa mia al liceo.

Hai presente le brioches...quelle tonde col pallino sopra? Sono ottime da mangiare semplici, così appena sfornate. Ma anche farcite con la nutella o la marmellata sono più che buone ;-)

Ho trovato sul blog dell'ormai a te nota Elena, Le ricette di Gnam Gnam, proprio quelle stesse brioches e non ho pouto fare a meno di provare a prepararle anche io non molto tempo fa: la forma non mi è venuta perfetta, erano un pò storte diciamo, ma comunque buonissime!

Ti riporto come sempre fedelmente la ricetta pubblicata da Elena (se vuoi vedere le foto della preparazone passo passo vai direttamente sul suo blog, QUI)


INGREDIENTI:

 250 g di farina 00
 250 g di farina manitoba
 200 ml di latte tiepido
 120 g di zucchero
 2 uova (più uno per spennellare)
 12 g di lievito di birra fresco
 125 g di burro
 buccia di limone grattugiata
 1 pizzico di sale


PREPARAZIONE:

Sciogliete il lievito e lo zucchero nel latte tiepido e lasciate riposare un minuto.

In una ciotola mettete le farine setacciate con il pizzico di sale e ponete al centro la buccia di limone, le uova ed il latte con il lievito.

Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungete il burro a temperatura ambiente.

Lavorate il tutto. Trasferite su un piano infarinato e lavorare altri 5 minuti.
Mettete in una ciotola, coprite e lasciate lievitare fino a raddoppiamento di volume. (io l’ho lasciato tre ore).

Dividete l’impasto in sei parti piu’ grandi e sei piu’ piccole.

Su una teglia rivestita di carta da forno, mettete i pezzi piu’ grandi dopo averli lavorati un po’ e date una forma tondeggiante. Schiacciate al centro.

Aggiungete le parti piu’ piccole dopo averle lavorate e dato una forma tondeggiante. Volendo potete mettere tra le due parti, un po’ di uovo sbattuto (quello che poi userete per spennellare) in modo da farle attaccare meglio.

Lasciate lievitare un’altra ora.

Spennellate con l’uovo sbattuto e cuocete in forno statico preriscaldato a 180° per circa 15-20 minuti. 

Sfornate e coprite con un panno fino a che non si saranno raffreddate.



Ed ecco le mie brioches...col pallino :-)


SONO SOLO 5 PERCHE' UNA L'AVEVO GIA' MANGIATA ;-)

UNA IN PRIMO PIANO


 Buon appetito, Lilli!


PS: a proposito di scuola e di liceo in particolare...aspettati tra non molto un post con ricordi e anche novità sui miei compagni di classe dell'epoca...non ti anticipo nulla, ti lascio con la curiosità :D


venerdì 27 marzo 2015

Venerdì del libro (207°): ENTRA NELLA MIA VITA

Cara Lilli, 

ci ho messo un pò più del previsto a tornare in carreggiata, nel senso che sto meglio da qualche giorno ma mi mancava lo slancio giusto per scrivere, ho avuto una sorta di stanchezza anche mentale, oltre ai dolori alle ossa e ai disturbi di stomaco che hanno fatto seguito alla febbre della scorsa settimana.

Ad ogni modo, eccomi oggi a seguire nuovamente l'iniziativa di HomeMadeMamma e a parlarti di un romanzo di Clara Sanchez letto qualche tempo fa: ENTRA NELLA MIA VITA.

Devo dirti subito che non mi ha pienamente convinto.

Una storia che poteva essere molto bella e avvincente, quella raccontata dall'autrice, ma che è rimasta invece come se fosse solo abbozzata.

Ti accenno la trama per farti capire di cosa parlo: cosa accade nella mente e nella vita di una  ragazza che scopre all'improvviso di avere una sorella maggiore di cui ignorava l'esistenza? 

Questa ragazza si barcamena in un equilibrio familiare già un pò precario a causa della malattia non ben definita della madre, in pratica una donna esaurita, depressa fino a necessitare di un ricovero in ospedale, e in seguito alla scoperta di una foto che ritrae una bambina bionda comincia a capire che forse tutto ha origine proprio nella sparizione di questa bambina, data ufficialmente per morta al momento del parto ma ritenuta in realtà ancora viva dalla madre.

Una base intrigante, quindi. 

Eppure la storia non è riuscita a coinvolgermi come invece mi aspettavo, c'è qualcosa nei personaggi, nel modo di presentarli, nello svolgimento delle ricerche, negli incontri...ecco, c'è qualcosa che manca. I risvolti psicologici ad esempio li ho trovati inadeguati, cioè poco approfonditi. L'emozione non passa al lettore. Almeno non è arrivata a me.

Poi mi è parso tutto un pò troppo semplice: ciò che per anni non è riuscita a fare una donna adulta come la madre, riesce invece a risolvere in poco tempo la figlia adolescente.

E si dà come per scontato tutto il pregresso, cioè alcune cose (che non posso rivelare per non rovinare la lettura chi volesse intraprenderla) riguardo un personaggio femminile piuttosto ambiguo si vengono a capire andando avanti nella narrazione, ma non perchè vengano spiegate al lettore....si sanno e basta, come se l'autrice ne avesse scritto in precedenza (cosa che così non è).

Un'ultima nota: la lettura è abbastanza scorrevole, ma l'alternanza dei capitoli scritti in prima persona dalle due ragazze-sorelle, che pure dovrebbe dare un doppio interessante punto di vista, a volte ha l'effetto come di rallentare il ritmo.

Insomma: è un romanzo con delle buone potenzialità che però resta a un livello solo sufficiente.

Ma, come dico sempre, questa è semplicemente la mia opinone ;-)



<<E quello era destinato ad essere il momento più trascendentale della mia vita. Fino ad allora avevo pensato che i momenti importanti lo sembrassero anche, che fossero rumorosi come tuoni e rossi come come il sole, solenni. Non sempre è così: a volte una sciocchezza, un evento assolutamente normale, implica un prima o un dopo. Che sia un bene o un male, lo si capisce più tardi, quando la vita è diventata una montagna che non può disfarsi. Perciò quando la ragazza col cobra se ne andò non ripensai più a lei perchè ancora non capivo cosa significasse quella visita.>>


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

sabato 21 marzo 2015

Sto per tornare!

Cara Lilli...

...e meno male che questa settimana era iniziata con un sorriso!!

Da mercoledì notte l'influenza ha attaccato pure me, che finora ero riuscita a restare indenne, dopo tutto un'inverno...me la sono beccata nella seconda metà di marzo, non ci posso credere :-(

Oggi è il primo giorno senza febbre, ma sono debole ancora perchè ho mangiato pochissimo, avevo nausea, mal di testa, dolori alle ossa.

In più ieri mattina la monella, rientrata a scuola da pochi giorni, si è svegliata con 39,3! E per tutto il giorno ha avuto febbre alta. Per fortuna oggi non ne ha. Una toccata e fuga, quindi. Giusto per rompere un pò le uova nel paniere.

Che dirti, Lilli? Quest'anno è micidiale, non si sta salvando nessuno.

Mi dispiace non aver risposto ai commenti degli ulltimi due post, lo farò appena avrò la testa per concentrarmi più a lungo al pc.

Per ora mando un salutone a tutti quelli che mi seguono e tornerò presto anche a girare tra i blog amici, non li ho abbandonati, è stata un'assenza forzata!

E speriamo che questa primavera porti con sè un pò di novità positive, và... :-)))


Immagine presa dal web


lunedì 16 marzo 2015

Per iniziare la settimana con un sorriso...

Cara Lilli,

premessa doverosa: il monello, a causa del suo dormire praticamente scoperto (esattamente come sua sorella fino a un paio di anni fa), va a letto con addosso più di uno strato, ossia minimo due pigiami uno sull'altro. Ieri sera gli ho messo anche una t-shirt al di sopra per far aderire meglio i pigiami addosso. Lo so, sono un pò diciamo...esagerata (per non dire di peggio!).

Ora. Immangina la scena: stamattina, la monella è seduta al tavolo della cucina a bere il suo latte, quando appare ancora tutto assonnato e barcollante il monello, col suo bel pigiamone di pile giallo e sopra la t-shirt che ti dicevo, rossa.

Lei lo guarda e tutta sorridente e convinta esclama: 

"Il fratellino si è mascherato da Winnie Pooh!"




E mi sembra giusto :-)))


venerdì 13 marzo 2015

Venerdì del libro (206°): SE UNA NOTTE D' INVERNO UN VIAGGIATORE

Cara Lilli,

mentre le monella va molto meglio con la sua gambetta e il monello pure non ha più febbre (ma è rimasta la tosse...), è arrivato di nuovo venerdì e quindi ti scrivo come d'abitudine per proporti un libro, seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma.

Stavolta è un romanzo molto particolare di Italo Calvino: SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE.

Mi fece incuriosire la recensione della mia carissima nipotina virtuale Eli di Scarabocchi d pensieri, un bel pò di tempo fa. Eli lo ha raccontato in modo geniale, come solo lei sa fare quando scrive di libri :-) Io non credo di saper fare altettanto ma dico comunque la mia.

E' un libro che parla di libri. E questa è una cosa che già di per sè io adoro. 

ll modo in cui ne parla, poi, è davvero originale e intrigante: il lettore comincia a scorrere le prime pagine, un'inizio di storia. Poi capisce che il personaggio gli parla. Si, parla con lui lettore. Ma non un lettore qualsiasi: il Lettore con la elle maiuscola. E' così che sarà chiamato in tutto il romanzo il vero protagonista. Lettore.

E lì si parte per tutta una serie di intrecci di libri incominciati ma mai finiti o di cui comunque non si conosce la fine; di personaggi che si ritrovano catapultati in storie diverse, tutte particolarissime poi, che iniziano e poi invece di terminare li lasciano così...nel mezzo e li conducono in altre avventure.

Confesso che ad un certo punto ho fatto un pò di fatica a star dietro a questi cambi repentini di scenario, forse il libro è un pò lungo, ma se si supera lo scoglio di qualche momento di smarrimento (a tratti quasi di noia direi) e si arriva alla fine...bè, ne sarà valsa la pena!

Il finale di questo libro mi è piaciuto tantissimo. Inizio e fine: queste sono le parti che mi hanno colpito di più.

Non posso (o meglio non voglio) anticipare nulla, ma le riflessioni sul valore della lettura, su cosa sarebbe un mondo senza cultura, e il modo in cui vengono fatte mi hanno affascinato.

Consiglio questo libro a chi vuole leggere qualcosa di insolito, di interessante, ma con la predisposizione ad entrare in un meccanismo un pò strano e complesso. Non è un puro svago, ecco cosa voglio dire. Tutt'altro. Ma è una lettura che non so paragonare a nessun'altra fatta finora! 





<<E' già da un paio di pagine che stai andando avanti a leggere e sarebbe ora che ti si dicesse chiaramente se questa a cui io sono sceso da un treno in ritardo è una stazione d'una volta o una stazione di adesso; invece le frasi continuano a muoversi nell'indeterminato, nel grigio, in una specie di terra di nessuno dell'esperienza ridotta al minimo comune denominatore. Sta' attento: è certo un sistema per coinvolgerti a pocoa poco, per catturarti nella vicenda senza che tu te ne renda conto: una trappola. O forse l'autore è ancora indeciso, come d'altronde anche tu lettore non sei ben sicuro di cosa ti farebbe più piacere leggere: se l'arrivo a una vecchia stazione che ti dia un senso d'un ritorn allindietro, d'una rioccupazione dei tempi e dei luoghi perduti, oppure un balenare di luci e di suon che ti dia il seno d'essere ivo ogi, nel modo in cui si crede faccia piacere essere vivo.>>



I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


mercoledì 11 marzo 2015

Post ad alto rischio di trasmissione virale

Cara Lilli,

il titolo dice già tutto o almeno fa intuire che  a casa nostra è tornato un ospite indesiderato: l'influenza!

La monella è da venerdì sera che lamenta i sintomi influenzali e a ruota l'ha seguita il monello, da martedì mattina. Febbre, inappetenza, mal di pancia.

Io e mio marito ci stiamo difendendo, vedremo nei prossimi giorni con quali risultati (tu intanto tieni le dita incrociate!).

Ma lo sai che, almeno dalle mie parti, c'è di nuovo una specie di epidemia? Come è successo a gennaio scorso, le scuole qui sono semi vuote ad esempio. In classe della monella ieri erano presenti solo 8 bambini su 21.

Non so se ho reso l'idea.

E per di più stavolta la monella ha aggiunto un nuovo tassello rispetto alla volta scorsa: finita la febbre, le sono iniziati dolori articolari forti, specie ad una gambina, che da ieri la fanno praticamente zoppicare. Ci siamo spaventati un bel pò a dire il vero ma poi oggi la pediatra le ha prescritto un antinfiammatorio perchè pare che questo problema sia più frequente di quanto si pensi  in seguito ad un attacco di influenza. 

Io sapevo certo dei dolori articolari mentre si ha febbre alta, si, ma questa cosa che la febbre passa e ti lascia lo strascico di un'infiammazione che porta dolori così come li ha lamentati la monella, che dalla sera alla mattina ti fanno faticare anche a muovere qualche passo, sinceramente non la sapevo.

Coxite transitoria virale, così pare si chiami. E' l'anca ad essere colpita, solo che invece di essere l'esordio di una malattia vera e propria (la coxite, appunto) è un fenomeno transitorio, preceduto quasi sempre da episodi febbrili e che si risolve con qualche giorno di antinfiammatori, appunto.

Se dovesse persistere, ovviamente va fatta poi un'eco all'anca e tutta una serie di indagini. Ma si spera bene che non sarà questo il caso.

In questo momento, dopo la prima dose di antinfiammatorio infatti già si vede un beneficio, la monellina muove meglio la gamba e ha meno dolore.

Ti aggiornerò prossimamente, Lilli. Intanto sconsiglio di frequentare troppo il mio blog in questo periodo...potrebbe essere altamente contagioso... :D


venerdì 6 marzo 2015

Venerdì del libro (205°): GLI ATTACCA-STACCA DI PEPPA PIG

Cara Lilli,

oggi partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma con un consiglio per i più piccoli, un albo-gioco: GLI ATTACCA-STACCA DI PEPPA PIG della Giunti Kids.

La maialina più famosa della TV può benissimo essere un pò antipatica a molti adulti ma la maggiornaza dei bambini la ama: i miei figli non fanno eccezione e quindi si contendono i libretti e gli albi che hanno Peppa come protagonista.

Uno degli oggetti della contesa è appunto quello che ti propongo oggi :-)

Un albo con poche pagine, questo va detto, ma carino. Oltre agli stickers del paginone centrale con cui i bimbi possono "animare" e "arredare" le pagine lucide che riproducono l'aula dell'asilo e vestire Peppa e George che sono riprodotti in formato maxi sulla prima e sull'ultima pagina,  ci sono dei giochi tipo "le ombre", "l'intruso", "le differenze" ecc.

Seppure sia adatto a bimbi in età prescolare, alla mia monella piace ancora... ma si sa che Peppa è il suo antico amore ;-)






I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI



martedì 3 marzo 2015

Giorni solo nostri

Cara Lilli,

sai a cosa pensavo? La mente a volte fa strani giri, ti porta dove vuole, quando vuole e senza che tu possa opporre resistenza.

Oggi non è una giornata molto positiva. Il monello mi dà pensiero, già da qualche giorno (e qualche notte, ahimè) a dire il vero. Ma non è di questo che voglio parlarti adesso. 

La mia mente si è messa a correre all'indietro. Fino ad un momento di pura felicità.

Adesso sto pensando a quando la mia storia d'amore era un segreto. La storia mia con lui, l'uomo della mia vita intendo.

Ma non un segreto per modo di dire. Proprio un segreto, di quelli che nessuno conosce, che ti fa sorridere l'anima perchè sei stra-felice e il fatto di non poterlo dire a nessuno, almeno per un pò, non ti pesa...anzi! Ti fa sembrare che tutto sia più magico, più forte, più tuo, più suo, più vostro.

Più nostro. Perchè in quei primi giorni d'amore c'eravamo solo io e lui. Io, lui e nessun altro.

C'era la scusa banale per uscire di casa anche solo mezz'ora per vederlo, c'erano gli sms gratuiti (ah! che gran cosa la Christmas Card dell'Omnitel....era il 1999) che si affollavano sul mio primissimo telefonino gsm, in cui ci scambiavamo confidenze che di persona ancora non riuscivamo a dirci, innamoratissimi ma timidi come ragazzini alle prime armi anche se ragazzini veri e propri non lo eravamo (io specialmente che sono più grande di lui di tre anni e quattro mesi).

C'era "You needed me" dei Boyzone registrata su una musicassetta da sentire nell'autoradio, abbracciati.

C'era il far finta di niente davanti a tutti gli amici ad una tombolata prenatalizia a casa mia, mentre ero accanto a mio fratello che al pianoforte suonava e cantava "Vivo per lei" nella versione degli ORO, fino a quando fui costretta a uscire dalla stanza perchè troppo emozionata davanti allo sguardo complice e tenerissimo di lui che mi fissava al di là del pianoforte.

Non era strettamente necessario quel segreto, in effetti. Fu più una scelta nostra. Mia e sua. Perchè volevamo che quei primi giorni d'amore fossero solo nostri

E a distanza di più di 15 anni sono ancora felice di quella scelta, perchè i ricordi di quel breve ma intenso periodo sono tra i più meravigliosi in assoluto di tutta la mia vita. E sono certa anche della sua.



PS: mi sorge un dubbio...ma "i più meravigliosi" si può dire?... momento di paralisi mentale assoluta...!!! va bè, tanto anche se non si potesse dire per me resterebbero sempre e comunque "i più meravigliosi" :-)))