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AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

martedì 27 gennaio 2015

Musica per la memoria

Cara Lilli,

spero che chiunque passi di qui chiuda gli occhi e ascolti questa musica.

Struggente, accorata, coinvolgente, da brividi. Potente pur col solo suono di quel violino. 

Come la memoria.

La memoria è un'arma potente, forse la sola arma che valga davvero in questi casi.


Mai dimenticare. MAI.






27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2015

70 anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz





venerdì 23 gennaio 2015

Venerdì del libro (201°): LA CONVOCAZIONE

Cara Lilli,

per questo nuovo appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma voglio parlarti di un romanzo di altro romazno di John Grisham che ho letto nei mesi scorsi.

Dopo l'incontro per me positivo con "La casa dipinta" e "Il re dei torti", è stata la volta de LA CONVOCAZIONE.

Un romanzo che mi ha preso un pò meno degli altri due letti in precedenza, devo dirlo. Non sono riuscita a sentirmi parte della narrazione, come invece a volte accade ed è bello.

Questo non significa che sia un libro da buttare via. Grisham sa scrivere bene, anche se stavolta l'ho trovato un pò sottotono.

Ray Atlee è un professore universitario di legge, figlio di un noto giudice oramai anziano e in pensione, nonchè gravemente malato.  I suoi rapporti col padre sono molto distaccati. Vive lontano dalla cittadina in cui il padre è stato praticamente un'istituzione, cerca di tornarci il meno possibile. Ma un giorno riceve una lettera, o meglio una vera e propria convocazione (con tanto di data, ora e luogo dell'incontro) da parte del vecchio genitore per discutere del suo testamento.

Naturalmente sa che anche suo fratello Forrest è stato convocato. Suo fratello che è un pò la pecora nera della famiglia, sempre dentro e fuori dalle comunità di riabilitzione per alcolisti, sempre con un lavoro precario, sempre con tanti guai da affrontare.

La tranquilla vita di Ray subirà un cambiamento quando, arrivando nella casa di famiglia, troverà il padre seduto in poltrona. Morto, apparentemente per cause naturali. E come se non bastasse, dando un'occhiata in giro per casa, in attesa dell'arrivo di suo fratello, Ray troverà una fortuna: degli scatoloni pieni di dollari. 

Da dove arrivano quei soldi? Chi altro sa di questo tesoro? Come gestire la situazione? Come tener fuori Forrest da tutto ciò, per evitare che combini qualche pazzia delle sue?

E' da qui che per Ray inizierà un percorso fatto di sotterfugi, dubbi, rischi. Per arrivare ad un finale che in verità da un certo punto in poi ho sospettato, ma che comunque viene abbastanza ben architettato dall'autore. Il tutto senza che ci siano grossi scossoni, anzi in qualche punto la storia procede anche troppo lentamente.

Questo, più il fatto che il protagonista mi è risultato un pò come dire....indifferente, è il principale motivo per cui non mi sono sentita molto coinvolta nella lettura.








<<Giunse per posta, servizio ordinario alla vecchia maniera, perchè il Giudice aveva quasi ottant'anni e diffidava dei nuovi sistemi. Niente email o fax. [...]
Lui la riconobbe immediatamente perchè quelle buste scandivano la sua vita da sempre. Era di suo padre, l'uomo che anche lui chiamava "il Giudice".>>



I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


martedì 20 gennaio 2015

La frittata è fatta

Cara Lilli,

ebbene si: la frittata è fatta. In tutti i sensi.

Ti spiego: il malatone si è rimesso in piedi e giovedì scorso è tornato al lavoro, pur se la tosse non lo ha ancora abbandonato. 

Neanche il tempo di dire "OK, è finita!" che lo stesso giorno (lo stesso, non un altro, tipo quello dopo magari...) il monello ha pensato bene di svegliarsi con la febbre abbastanza alta. Di lì ad oggi ci sono stati giorni con febbre, poi senza febbre, poi tosse, muco, ancora decimi di febbre, mal d'orecchio, lamenti notturni...fino a stamattina, con visita dalla pediatra e conseguente prescrizione di antibiotico.

Neanche il tempo di entrare in casa, dopo essere passata in farmacia, e cercare con grossi sforzi di far ingurgitare il suddetto antibiotico al monello... che squilla il telefono, mentre ero ancora con in mano la siringa dosatrice del medicinale (giuro!), e indovina? Era il bidello della scuola primaria: la monella aveva vomitato e dovevo andare subito a prenderla.

Niente febbre ancora per la monella, solo un decimino adesso, ma comunque digiuno e debolezza. Pur sempre con la sua vena gioiosa, però. Questa è una delle cose che adoro in lei: ha sempre un sorriso in ogni occasione...anche se con le occhiaie :-)

E la frittata quindi capirai che è fatta. Tre su quattro membri della famiglia sono stati colpiti in vario modo da virus, annessi e connessi.

Soltanto io manco all'appello e sinceramente gradirei continuare a mancare.

Intanto a ora di pranzo mi sono detta: "Che giornate, ragazzi! Qui ci vuole qualcosa per tirarmi su il morale!" e inevitabilmente il pensiero è andato indietro nel tempo, a quando da piccola o da ragazza ero giù per qualcosa o non stavo bene fisicamente e avevo bisogno di coccole. 

La mia mamma non me le faceva mai mancare in quei casi e anzi mi faceva anche una coccola mangereccia: mi preparava la frittata di spaghetti

Buona, buonissima, non troppo asciutta dentro ma con un pò di crosticina fuori, come piaceva a me. E come ancora oggi mi piace.

Un vero e proprio comfort food, insomma. Un comfort food molto speciale, perchè oltre alla soddisfazione del palato c'è un piacere dell'anima, che si perde nella tenerezza dei ricordi.

Quindi il mio pranzo oggi è stato un momento confortevole e confortante. Terapeutico direi.

E la frittata, a questo punto, è DAVVERO fatta ;-)


venerdì 16 gennaio 2015

Venerdì del libro (200°): L'UOMO DI MARTE

Cara Lilli,

hai letto il titolo del post? Questo è il mio DUECENTESIMO venerdì del libro!

Era maggio del 2010 quando scoprii l'iniziativa di HomeMadeMamma e da allora ho cercato di seguirla quanti più venerdì possibili, limitando le "assenze"  per cause di forza maggiore. Questo perchè sai che leggere è la mia più grande passione e quindi è logico che sia uno degli argomenti principali di questo blog.

Oggi, per questo 200° appuntamento dunque, voglio parlarti di un romanzo finito di leggere un paio di giorni fa. Si tratta del regalo natalizio da parte di mio fratello (ricordi la nostra tradizione più che ventennale del regalo libresco sotto l'Albero?) e l'ho letto come primo libro del 2015.

Ti presento L'UOMO DI MARTE di Andy Weir, un recente successo editoriale.

La storia di un novello Robinson Crusoe, come è scritto anche sulla copertina del libro stesso.

Un naufrago...su Marte. Un astronauta creduto morto dagli altri compagni della missione Ares 3 in seguito ad un grave incidente e lasciato solo sul pianeta rosso

Mark Watney si trova a dover sopravvivere avendo a disposizione le scorte di emergenza previste per i sei membri dell'equipaggio, che possono durare a lungo ma comunque non basterebbero a mantenerlo in vita fino all'arrivo della successiva missione Ares 4 , previsto di lì a quattro anni.

E soprattutto non ha comunicazione con la Terra. Nessuno sa che lui è ancora vivo.

In questo quadro a dir poco catastrofico prende il via la narrazione. E non aticipo nulla se no tolgo tutta la suspance ;-)

La mia impressione a fine lettura? Abbastanza positiva. Abbastanza perchè l'idea di fondo è buona, mi ha molto intrigato devo dire. Ma...c'è un ma

Le pagine dedicate alla spiegazione di esperimenti chimici, manovre tecniche, calcoli e formule di vario genere sono tante. Fin troppo dettagliate. Certo questo conferisce una maggiore credibilità alla storia ma devo ammettere che mi ha anche annoiato un bel pò. Forse qualche passaggio più elementare e rapido avrebbe reso la lettura più scorrevole.

Al contrario poi ci sono dei dialoghi (perchè parte del libro parla di ciò che contemporanealmente accade sulla Terra) a volte un pò sconclusionati o come posso dire...banali. Come se non fossero adeguati alla storia. 

Considerando il tutto la lettura non mi è dispiaciuta, pur se con questi (a mio avviso) limiti.

Per finire ti dirò che mentre giravo le pagine (stavolta niente Kindle, è un libro cartaceo) ho avuto la netta sensazione di...si, di leggere un film. Perchè questa è esattamente il tipo di storia adatta per essere trasposta sul grande schermo. 

E infatti pare proprio che il film si farà presto, con la regia di Ridley Scott e Matt Damon come protagonista.

Lo vorrò vedere senz'altro e forse sarà uno dei rari casi in cui preferirò il film al libro da cui è tratto :-)



<< Sono spacciato di brutto. Questa è la mia ponderata valutazione. Spacciato. Sono passati solo sei giorni dall'inizio di quelli che sarebbero dovuti essere i più gloriosi mesi della mia vita e sono finito in un incubo. Non so nemmeno chi leggerà questo mio diario. Immagino che prima o poi qualcuno lo troverà. Magari di qui a cent'anni.>>


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


martedì 13 gennaio 2015

Il malatone e altre storie

Cara Lilli,

è gennaio (che novità dirai tu) e se ricordi l'anno scorso di questi tempi, o giù di lì, ti scrivevo post su febbri e influenze varie. 

Prima ci fu "Il malatino" (il monello) e poi subito dopo "La malatona" (la sottoscritta).

Ebbene, quest'anno per non essere ripetitiva ti scrivo un post per parlarti del..."malatone" :D

Secondo te chi potrebbe mai essere? ;-)

Si, Lilli, l'influenza questo gennaio ha colpito mio marito. E lo ha fatto alla grande, con tutti i crismi: febbre alta per vari giorni, tosse, dolori alle ossa fortissimi, antipiretico che fa effetto per pochissime ore soltanto, brividi di freddo da battere i denti, poi sudate straordinarie, inizio dell'antibiotico e dell'antinfiammatorio per aerosol....insomma, un bel quadretto.

Oggi va meglio, non più febbre ma tosse ancora presente e debolezza, ovviamente.

Ce la caveremo io e i monelli o cadremo vittime del contagio? Ai posteri l'ardua sentenza. Se prossimamente non avrai nostre notizie per un pò di giorni saprai già il perchè... ;-)

Ma per fortuna in casa nostra non è tempo solo di storie di febbre e dolori articolari. Ci sono ben altre storie interessanti e molto ma molto più belle.

Ad esempio, c'è la storia della monella che la sera prima di dormire fino a poco tempo fa mi chiedeva "Mamma mi racconti una storia?" (una storia che parla di storie, insomma!) e che invece da un pò di giorni inventa lei stessa storie serali. La fantasia non è esattamente il suo forte in questo frangente, sono un pò ripetitive nei personaggi, ma cambiano i nomi e sono molto buffi. E poi è tenerissima lei che mi racconta queste storielle di due-tre minuti tutte sottovoce, come se dormisse qualcuno, mentre è solo che la luce è fioca e io uso un tono di voce basso mentre la metto a letto e lei...si adegua :-)

E poi c'è un'altra storia, ancora più bella.

Ci sono risate nuove in casa in questi ultimi giorni. Nuove, si. Perchè io ho sentito tante volte i miei figli ridere, ringraziando il Cielo. Se c'è una cosa che non è mai mancata nella loro vita, nonostante le difficoltà e le problematiche che hanno evidenziato, sono le risate. E ridono di cuore, specie la monella. In modo coinvolgente.

Ma le risate di questi ultimi giorni sono nuove, come ti dicevo. Perchè sono all'unisono. Due risate che si fondono in una sola.

La monella esclama cose tipo "Monello, dai, rincorrimi!" e lui lo fa, subito. E ridono come matti, correndo lungo il corridoio. E poi lei lo prende per la manina e gli dice "Facciamo girogirotondo!" e gli canticchia la classica filastrocca mentre fanno effettivamente un girotondo, con il monellino che al momento del "...tutti giù per terra!" si stende sul pavimento, provocando le risate più genuine che mai della sorella.

Lo so, non sembrano cose molto speciali, dette così. Ma lo diventano se pensi che i miei figli non avevano mai giocato insieme. Mai...finora :-) 

La monella cercava da tempo di coinvolgere un pò il fratellino in qualche gioco, ma lui, un pò perchè piccolo, un pò per la sua ritrosia nel rapporto a due, perchè è proprio questo uno dei suoi problemi, ossia quello di relazionarsi con gli altri e condividere un'attività anche prettamente ludica... insomma, lui si tirava indietro, fisicamente e metaforicamente parlando.

Quindi capirai bene che sentirli giocare insieme, pur se in modo molto semplice, e soprattutto sentirli ridere insieme è per me una gioia e un'emozione grande. Grandissima.

Un altro passetto avanti. Io la vedo così :-)

venerdì 9 gennaio 2015

Venerdì del libro (199°): RAGAZZE MANCINE

Cara Lilli,

per tornare al classico venerdì del libro, aderendo all'iniziativa di HomeMadeMamma, oggi ti parlo di un romanzo troppo carino che ho letto nel 2014: RAGAZZE MANCINE di Stefania Bertola.

Questa autrice mi piace, ecco. Ti già scritto il mio parere su "Biscotti e sospetti" e "La soavissima discordia dell'amore", ora ti dirò che anche questo altro libro mi ha fatto trascorrere ore di relax, tra ironia, amore e rocambolesche avventure.

Cosa accade se una donna abituata a vivere senza preoccupazioni, nell'agio, si ritrova abbandonata dal marito per un'altra, con tanti debiti e un grosso cane a cui badare? E che altro accade se inoltre questa stessa donna va a "scontrarsi" con una giovane ragazza-madre abituata a vivere alla giornata, gioiosa, un pò stramba, la cui bimba ha il nome di un film straniero, e che sta scappando dalle grinfie di una ricca donna di mezza età che l'accusa di averle rubato un prezioso medaglione?

Un caos, ecco cosa accade.

Un caos assai ben architettato dall'autrice, con sorprese, situazioni a tratti esilaranti e una giusta dose di buoni sentimenti, che in questo tipo di libri non guasta.

Una lettura consigliata per evadere dalla routine quaotidiana e dai pensieri che ci assillano, in modo simpatico e intelligente :-)


Nota: Non sono la prima a parlare di questo romanzo, lo ha fatto entusiaticamente  Mamma Avvocato (qui) e se non erro anche qualche altra partecipante al Venerdì del libro, che adesso però non mi viene in mente (ma se c'è e sta leggendo questo post può segnalare la sua vecchia recensione in un commento, mi farebbe piacere!).





I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

lunedì 5 gennaio 2015

38 amorevoli primavere

Cara Lilli,

il tempo stringe, tra poco si festeggia qui a casa mia e non ho modo di soffermarmi a scrivere tutto ciò che ho in cuore, ma non potevo non fare gli auguri ufficiali alla persona che da oramai 15 anni mi è accanto.

Oggi è il compleanno di mio marito: 38 primavere, le sue.

Mio marito che, diverso da me per carattere e indole, è il mio completamento.

Una vita senza di lui non potrei immaginarla.

Auguri, amore mio. Auguri, dal mio cuore al tuo.

Non sei più il ragazzo sbarbatello di 15 anni fa, ora hai i baffi e il pizzetto, ed io ti amo molto più di allora!


immagine presa dal web


venerdì 2 gennaio 2015

Venerdì "libresco": riepilogo letture 2014

Cara Lilli,

il primo post dell'anno nuovo è dedicato alla mia grande passione per la lettura :-)

Il venerdì del libro di HomeMadeMamma si è preso una pausa nelle Feste, ma io, come già lo scorso anno (qui), ho pensato di sfruttare il primo venerdì di questo 2015 per stilare un resoconto delle mie letture dell'anno appena terminato.

Immagine presa dal web


Dunque: nel 2014 ho letto 53 libri!
Per me è un ottimo traguardo, visto che il mio tempo libero non è molto, che devo leggere nei momenti più impensati, nelle situazioni più strane...e meno male che sono veloce davvero quando mi metto ;-)

Il più bello dell'anno?  Nessun libro da 5 stelle a mio avviso quest'anno, ma ci sono due da 4 stelle e mezzo e quindi ti cito questi qui, ossia "IL POSTINO DI NERUDA" di Antonio Skarmeta e "L'ELEGANZA DEL RICCIO" di Muriel Barbery

Il più brutto? Ho messo come minimo voto 2 stelle e mezzo, più volte devo dire. Tra tutti quei libri lì ne segnalo 2 dello stesso autore, Giorgio Faletti, che purtroppo mi ha abbastanza deluso (anche se poi in altre due occasioni si è un pò riscattato successivamente) e avrò modo di parlarne in qualche prossimo venerdì del libro per spiegarti i motivi del mio giudizio piuttosto negativo per "IO UCCIDO" e "NIENTE DI VERO TRANNE GLI OCCHI". 
 
L'autore più letto? Sembrerà strano, ma dopo un pò di anni in cui l'avevo lasciata in disparte, ho deciso di colmare le mie lacune nella bibliografia di una delle mie scrittrici preferite in assoluto, la Regina del Giallo, cioè Agatha Christie. Infatti, nel 2014 ho letto ben 8 libri suoi che ancora non conoscevo! Qualcuno forse un pò sottotono rispetto ai grandi classici, ma sempre col suo tocco inconfondibile :-)

Per avere la lista completa delle mie letture, anche di quelle degli anni passati, puoi andare a dare un'occhiata alla pagina dedicata proprio a questo, che si intitola, guarda un pò tu... Le mie letture :D
 
Allora, ancora auguri per il nuovo anno, Lilli!
 
E che il 2015 sia pieno zeppo di bei libri :-)))